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trio

Quella sera


di Membro VIP di Annunci69.it Pirandello32
16.06.2025    |    50    |    1 8.0
"” Parlammo così per giorni, scambiando messaggi che lentamente dipingevano un quadro fatto di dettagli, di aspettative condivise, di fantasie accennate senza mai scendere nel volgare..."
Quella sera, mentre la città si avvolgeva nel silenzio delle luci fioche, il mio telefono vibrò. Sullo schermo apparve un messaggio inatteso: poche righe, ma cariche di un sottile mistero che subito fece affiorare un’anticipazione diversa dal solito. Non era la solita proposta frettolosa o volgare, ma un invito misurato, elegante.
Lei scriveva:
“Ti osserviamo da tempo. C’è qualcosa in te che ci intriga, qualcosa che va oltre l’apparenza. Siamo una coppia in cerca di qualcuno che sappia entrare nel nostro gioco di desiderio e rispetto. Vuoi scoprirlo?”
Leggere quelle parole mi fece sentire un nodo allo stomaco, un mix di curiosità e un’eccitazione che si faceva strada lenta ma sicura. Non si trattava solo di un invito a condividere un’esperienza fisica, ma di un racconto fatto di sguardi, di emozioni non dette, di confini che si sfumavano con delicatezza.
Risposi, cercando di calibrare ogni parola per non apparire troppo impaziente, ma sinceramente interessato:
“Il vostro messaggio è un invito che non posso ignorare. Raccontatemi di voi, di quello che cercate, di cosa significa per voi questo gioco a tre.”
Lei rispose dopo poco, con la leggerezza di chi sa che le parole possono essere un gioco di seduzione:
“Non è solo sesso. È la scoperta di un’intimità condivisa, un viaggio fatto di emozioni, di complicità. Vogliamo qualcuno che sappia ascoltare i silenzi e comprendere il linguaggio del corpo.”
Lui scrisse con la calma di chi conosce i propri desideri senza fretta:
“Abbiamo scelto di aprire la nostra relazione con attenzione. Non cerchiamo qualcuno che venga e vada, ma qualcuno che sappia entrare nel nostro mondo senza paura, con rispetto e passione.”
Parlammo così per giorni, scambiando messaggi che lentamente dipingevano un quadro fatto di dettagli, di aspettative condivise, di fantasie accennate senza mai scendere nel volgare. Lei mandò una foto: una mano che accarezzava il collo, una pelle chiara appena velata da un tessuto leggero, un’immagine carica di promessa.
La tensione cresceva con ogni messaggio. Ogni sera aprivo la chat con un misto di desiderio e timore, chiedendomi se avrei avuto il coraggio di varcare quella soglia che separa il conosciuto dall’ignoto.
Quando alla fine fissammo il giorno dell’incontro, sentii un’energia nuova prendere forma dentro di me. Quel pomeriggio, mentre mi preparavo, ogni dettaglio diventava importante: il profumo, il taglio dei vestiti, la cura nei movimenti.
Arrivai davanti al loro portone con il cuore che batteva forte, un misto di ansia e anticipazione.
Suonai. Lei aprì, un’apparizione di eleganza e mistero. Indossava un abito nero che si adattava perfettamente alle sue forme, lasciando scivolare la mente su ciò che il tessuto celava con discrezione.
I suoi occhi, profondi e scintillanti, incontrarono i miei senza bisogno di parole. Lui stava dietro di lei, calmo, sicuro, la sua presenza un contrappeso rassicurante. Un sorriso lieve si disegnò sulle sue labbra mentre mi invitavano ad entrare.
L’appartamento era avvolto da una luce soffusa, un’atmosfera intima fatta di ombre morbide e profumi delicati. Nessun dettaglio sembrava lasciato al caso.
Ci sedemmo sul divano, un calice di vino passò tra le mani. Lei sfiorò la mia mano con una leggerezza che scatenò un brivido. Lui si avvicinò, la sua mano sulla schiena di lei, un gesto semplice ma carico di tensione.
Gli sguardi si intrecciarono, i silenzi divennero conversazioni non dette. Ogni respiro si faceva più profondo, il desiderio una presenza palpabile nell’aria. Lei si spostò lentamente più vicina, il calore della sua pelle un richiamo irresistibile.
Il tempo sembrava rallentare mentre le mani iniziavano a esplorare con cautela, ogni tocco una scoperta, ogni movimento un invito.
Il mio cuore a mille, lui mi guarda e mi dice siediti sulla poltrona.
Lei apre le gambe e lui inizia a leccarle la figa piano con calma come se fosse la prima volta che lo stesse facendo, e io sono lì che guardo, sento ansimare lei, allo stesso tempo mi guarda intensamente negli occhi,mentre il suo lui sta godendo del suo sapore.
Io ormai ero eccitato incredulo di quello che stesse accadendo, lei si toglie il vestito, lui mi guarda e mi fa cenno "vieni qui" insieme,mentre lei è stesa sul letto iniziamo a leccarle la figa prima io, poi lui,le sue gambe tremavano e aveva la pelle d'oca probabilmente perché stava ricevendo la nostra lingua dentro le sue labbra fantastiche e buone, il suo sapore era intenso era buono.
Lui prende il vino rimasto e lo spalma sul suo corpo, sul letto, mi incita a leccare tutto il corpo di lei, parto dai capezzoli, fino ad arrivare nuovamente alla sua figa ormai bagnata e pronta a tutto.
I minuti si dilatavano come se la stanza stessa trattenesse il respiro con noi. Il calore della pelle contro la pelle si faceva sempre più vivo, una corrente elettrica che attraversava ogni nervo, ogni pensiero. Lei appoggiò la testa sulla mia spalla, il suo profumo si mescolava al vino, una fragranza dolce e seducente che mi avvolgeva, confondendo i sensi.
Lui mi guardava con occhi pieni di intesa, un sorriso che diceva “sei uno di noi”, un invito a lasciarmi andare, a vivere quel momento senza riserve. Le sue mani si mossero con sicurezza, seguendo le curve di lei, mentre lei lasciava scivolare una mano lungo il mio braccio, tracciando linee invisibili cariche di promesse.
Il respiro si fece più affannoso, i battiti del cuore accelerarono in una danza segreta che solo noi potevamo sentire. Ogni gesto era una parola non detta, un linguaggio fatto di sguardi, di sospiri, di pelle che cercava e trovava altra pelle.
Lei si voltò verso di me, gli occhi fissi nei miei, il sorriso appena accennato, un invito a seguire quel gioco che avevamo iniziato insieme. Lui si avvicinò, la sua mano sfiorò il mio volto, un tocco caldo, rassicurante.
La stanza sembrava svanire, restavano solo noi tre, avvolti in quella miscela di desiderio e rispetto, in un equilibrio perfetto dove ognuno trovava il suo spazio senza mai sovrastare l’altro.
Le mani si intrecciarono, i corpi si avvicinarono, e la tensione accumulata esplose in un vortice di emozioni che non potevo più trattenere.
E qui lui mi dice:
Ora tocca te,fai godere la mia donna,e si siede.
Preso dalla sua figa bagnata infilo il mio cazzo dentro a missionaria, colpi lenti decisi,poi lo faccio roteare dentro,lei gode io continuo,la guardo di nuovo negli occhi anche per avere la sua approvazione che mi concede, cambiamo posizione si mette su di me e qui lei è una vera leonessa inizia a saltare come non mai, vuole sentire il mio cazzo fino dentro la sua pancia io sono al culmine delle mie emozioni quando a un certo punto lui ferma il gioco.
Era così eccitato che decide di farlo in tre, si mette lui sotto e mette il suo cazzo nella figa, mi comanda "metti il tuo cazzo nel culo della troia" io ormai ero al culmine dell'emozioni, metto il mio cazzo nel culo, era abbastanza stretto ma con calma entra dentro, l'eccitazione alle stelle iniziamo a scoparla io vado piano e lui pure lei inizia ad urlare ma non di dolore ma di piacere intenso forse provato poche volte, eravamo tutti al culmine lui urla di arrivare e incredibilmente arriviamo tutti e tre godendo come non mai.
Dopo, il silenzio cadde lieve, come un mantello caldo che avvolgeva tutto. I respiri si fecero più lenti, i cuori più calmi. Restammo così, vicini, sapendo che quella notte non era solo un momento di piacere, ma un’esperienza condivisa, un’intimità costruita con delicatezza e passione.
Quando la luce iniziò a cambiare, portando l’alba, sapevo che qualcosa dentro di me era cambiato, che quella porta aperta su un mondo nuovo avrebbe lasciato un segno indelebile.
Non era stato solo sesso, era stato un viaggio nei sensi, un incontro di anime e corpi che avevano trovato la loro armonia nella magia di un momento.
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